
Potenti il decreto “salva animali” è solo fumo negli occhi
Il senatore leghista sconosciuto fino ad oggi tace su caccia, vivisezione e allevamenti, ma si riscopre animalista.
La Lega tenta il restyling d’immagine?
Il senatore leghista Massimo Potenti si erge improvvisamente a paladino della causa animalista. Dopo le critiche mosse da REA, sventola i presunti meriti della Lega con il cosiddetto decreto “salva animali” — un’iniziativa che appare più come un’operazione di facciata che una reale svolta in favore degli animali.
Eppure, non ricordiamo Potenti prendere posizione su questioni centrali come caccia, fauna selvatica, traffico illegale di animali, allevamenti intensivi o sperimentazione. Viene da chiedersi se non si tratta forse di un tentativo di ripulire l’immagine del partito? Difficile dimenticare, per esempio, i pericolosi emendamenti pro-caccia presentati dal collega leghista Bruzzone a gennaio, fortunatamente respinti.
Prima di sventolare nuovi decreti, iniziamo a far rispettare le leggi che già esistono, evitando una retorica di facciata. Specie da parte di chi, come Potenti, fino a ieri non era certo noto per il suo impegno in difesa degli animali, e che solo a febbraio 2025 è stato nominato responsabile del Dipartimento Nazionale Tutela del Benessere degli Animali della Lega.
Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito politico REA