E’ giunto il momento di intraprendere una vera e propria rivoluzione, che collochi tutte le specie del mondo animale su una posizione di reciproco rispetto.
Così come è giunto il momento di mettere il rispetto dell’ambiente come l’elemento politico primario di tutte le nazioni civili.
La rivoluzione ecologista ed animalista è la più radicale mai pensata nella storia perché non mette in discussione soltanto l’idea stessa di società, ma l’idea di umanità come la conosciamo, la nostra identità e il nostro posto nel mondo.
Chi pensa che le questioni ecologista ed animalista siano secondarie non ha capito la portata di questa rivoluzione di pensiero e culturale in senso ampio.
Una rivoluzione che, prima o dopo, investirà tutto ciò che conosciamo: l’economia, la filosofia, l’arte, il linguaggio, la politica, la maniera di vedere, interpretare e capire la realtà.
E noi siamo orgogliosi di farne parte, di essere i promotori di questa rivoluzione che è solo agli albori ma che è inevitabile per la sopravvivenza del nostro pianeta e di cui, a volte, ancora fatichiamo a scorgerne tutte le potenzialità e gli orizzonti.
Mahatma Gandhi, del resto, ha detto che «…grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali…» eppure, ogni giorno, migliaia di animali vengono maltrattati, feriti, uccisi.

Mahatma Gandhi
La specie umana, quella più forte e prepotente del pianeta, commette sulle altre specie delle violenze che spesso rimangono impunite.
Perché gli animali non sono in grado di chiedere aiuto, non possono sporgere denuncia, non possono chiedere giustizia.
Ma gli animali provano emozioni, soffrono, hanno paura e si fidano dell’uomo, a cui è affidata la responsabilità di tutelarli.