
Per Arnaldo Melloni, Responsabile della P.O. Igiene Pubblica, Ambientale e Vivibilità Urbana gli animali non sono maltrattati e di concerto con la Polizia municipale di Firenze non vengono applicate le sanzioni e si evitano i sequestri
È uno scandalo inaccettabile quanto emerso durante l’ultima interrogazione comunale sul tema dell’accattonaggio con animali. Nonostante le crescenti richieste dei cittadini, che chiedono a gran voce una revisione della legge sull’accattonaggio, la risposta della Giunta è stata a dir poco imbarazzante. Commenta Simone Scavullo, coordinatore regionale Toscana del partito politico REA, che ha preso parte all’interrogazione.
Le dichiarazioni di Arnaldo Melloni, Responsabile della P.O. Igiene Pubblica, Ambientale e Vivibilità Urbana per il Comune di Firenze, gettano un’ombra inquietante sull’operato di questa amministrazione. Affermare senza mezzi termini che “gli animali durante l’accattonaggio non vengono maltrattati” è un’offesa a chiunque osservi la realtà. Ancora più grave è l’ammissione di Melloni di aver concordato con il Commissario di Polizia Leonardo Magnolfi una linea che evita multe e sequestri degli animali, per cui si potrebbe configurare una “chiara connivenza con chi sfrutta quei poveri esseri innocenti”.
“L’incompetenza di questa gente grava purtroppo sul benessere degli animali, ci sarebbe l’esigenza di collocare per questi incarichi particolari e strategici persone ad hoc e competenti” commenta il Segretario nazionale REA, Gabriella Caramanica.
Forse è giunto il momento che a Firenze venga nominato un vero Garante per il Benessere Animale che sia indipendente e non asservito alla politica– prosegue Scavullo. Il dirigente alla vivibilità urbana sostiene che vengono effettuati regolari controlli a tappeto ma questo viene smentito da numerosi video e segnalazioni di assenza delle forze dell’ordine. Con quali parametri Melloni afferma che i cani non sono maltrattati, dato che i controlli sono sporadici e non includono veterinari? Sarebbe gradita una narrazione più realistica dei fatti, distinguendo tra sfruttatori e veri clochard, rilancia Scavullo.
“Sanzionare come prevede l’art. 15 del regolamento qualche volta viene applicato ma in generale la logica è di evitare di infierire su queste situazioni: se il cane sta male si interviene con il sequestro penale che prevede una procedura con individuazione del custode giudiziario”.
Dichiara Melloni, sottolineando di aver concordato questa linea con la polizia municipale, ammettendo di trovarsi spesso a ricoprire il ruolo di custode tutelare, affermando: “guarda caso nella maggior parte dei casi, tocca a me fare da custode tutelare. infatti risulto proprietario di un numero di cani sterminato purtroppo”.
Melloni considera la tutela di questi animali un onere anziché una responsabilità? Alla luce di questa affermazione – attacca Scavullo- è imperativo che Melloni chiarisca come venga gestita la custodia di questi animali. Chiediamo un censimento dettagliato, una mappa delle loro collocazioni, informazioni sugli iter procedurali in corso e un aggiornamento sulle condizioni attuali di tutti gli animali posti sotto la sua custodia giudiziaria. La trasparenza è fondamentale per garantire il benessere di queste creature vulnerabili.
Guarda il video dell’intervento di Arnaldo Melloni, Responsabile della P.O. Igiene Pubblica, Ambientale e Vivibilità Urbana per il Comune di Firenze: https://www.youtube.com/watch?v=SvXdZk2tmrs