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Piste ciclabili a Roma: un “Bici Plan” che crea caos e pericoli alla vigilia della ripresa delle attività lavorative e scolastiche

carlotta Settembre 2, 2025

Roma un cantiere all’aperto, tra lavori straordinari per l’anno del Giubileo, ormai giunto al suo termine, e quelli per le ciclabili per il nuovo Bici Plan capitolino. Ci troviamo di fronte ad una palese gestione fallimentare dei lavori per le nuove piste ciclabili dove in alcuni quartieri i tratti della ciclabile sono un non senso. Commenta Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito REA, sottolineando che “non si tratta solo di disagi per il traffico. La sicurezza è a rischio a causa di scelte progettuali discutibili”.

Intere arterie stradali sono state ridotte a una sola corsia, generando ingorghi costanti. In alcuni tratti, spazi per la sosta sono stati ricavati pericolosamente in mezzo alla strada, quasi invisibili di notte e fonte di potenziale pericolo per gli automobilisti. I cantieri estivi sono proseguiti con estrema lentezza, aggravando il caos con la ripresa delle attività lavorative e scolastiche.

Queste opere non solo ostacolano la circolazione, ma mettono in pericolo sia gli automobilisti che i pedoni, costretti a districarsi tra percorsi sconnessi, incroci improvvisati. e marciapiedi disastri. Emergono gravi un problema di progettazione grave: le nuove piste ciclabili sono state realizzate anche in corrispondenza delle fermate degli autobus, creando ulteriori disagi e pericoli.

Infine, c’è una grave mancanza di continuità nei percorsi, con tratti che si interrompono bruscamente, come nel caso della pista del Laghetto dell’EUR. Molti cittadini, che avevano richiesto percorsi ciclabili sicuri, ora si trovano in una situazione di confusione, con strade sacrificate e traffico congestionato e devono fare i conti con marciapiedi inagibili. Stranamente, sono stati evitati alcuni quartieri alti preservati dal caos dei cantieri. 

Il “Bici Plan” del sindaco Gualtieri, che punta a raggiungere oltre 1.000 chilometri di ciclabili entro il 2035, necessita di una revisione urgente che tenga conto delle reali esigenze della città. Non si può sacrificare la fluidità del traffico e la sicurezza dei cittadini in nome di opere incomplete e non adatte ad un territorio. Conclude il Segretario nazionale REA.

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