A Martinengo, la legge e la sensibilità civica prevalgono sulle tradizioni che non rispettano la vita.
Martinengo (BG) – L’annullamento del Palio dei Cantù rappresenta un importante segnale di civiltà: la tutela del benessere animale non è più una battaglia di pochi, ma un principio condiviso e riconosciuto dalle istituzioni. Il Partito REA esprime grande soddisfazione per l’esito di questa vicenda, che conferma come la coscienza collettiva e l’azione legale possano fermare pratiche anacronistiche. Grazie all’intervento delle associazioni animaliste, tra cui l’AVI – Associazione Vegani Italiani e altri gruppi impegnati sul territorio, è stata presentata una diffida e una segnalazione ufficiale all’ATS di Bergamo, costringendo l’Amministrazione comunale a prendere atto dei rilievi normativi in materia di benessere animale. Non si è trattato di minacce, ma di una rigorosa applicazione della legge e del principio etico che riconosce gli animali come esseri senzienti, titolari del diritto a non subire stress, costrizioni o sfruttamento in nome del folklore.
“L’annullamento del Palio di Martinengo non è una sconfitta della tradizione- dichiara Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale REA- ma una vittoria della civiltà. Nessun folklore, per quanto radicato, può giustificare la messa in scena del maltrattamento o dello stress su esseri senzienti come gli asini. Quando il Sindaco Busetti ammette di aver ricevuto oltre 60 segnalazioni che parlavano di violazioni e rischio maltrattamenti, e quando l’Agenzia per la Tutela della Salute (ATS) interviene, significa che la presunta innocuità della manifestazione è venuta meno di fronte ai fatti. Come REA, sosteniamo in pieno l’azione delle associazioni che hanno operato nel rispetto della legge, ricordando a tutti gli amministratori locali un principio fondamentale: il benessere animale viene prima di ogni spettacolo e di ogni rievocazione storica. Auspichiamo che, d’ora in poi, queste risorse e l’entusiasmo della comunità di Martinengo vengano reindirizzati verso eventi che celebrino la cultura locale in modo etico e sostenibile, senza coinvolgere animali in costrizioni e stress. La nostra cultura si evolve, e così deve fare il nostro rispetto per ogni forma di vita”. Questo risultato rappresenta un precedente importante per tutte le amministrazioni comunali che ancora tollerano o promuovono eventi con animali, spesso sotto la maschera della tradizione popolare. Il caso di Martinengo dimostra che la legge sul benessere animale è uno strumento concreto, capace di affermare un nuovo paradigma di civiltà, fondato sul rispetto, sulla consapevolezza e sulla responsabilità etica.
Si continuerà a vigilare e a sostenere tutte le iniziative che pongono la vita e la dignità animale al centro delle politiche pubbliche e della cultura del territorio.
