Nel Lazio un provvedimento che rischia di cancellare tutele e paesaggio
La proposta di legge regionale n. 171/2024, avanzata dalla Regione Lazio, introduce modifiche significative alla normativa urbanistica e paesaggistica, con l’obiettivo dichiarato di “semplificare” le procedure di intervento nelle aree agricole. Tuttavia, dietro questa parola si nasconde un rischio concreto: la possibilità di trasformare terreni agricoli in aree edificabili con maggiore facilità, riducendo controlli, vincoli paesaggistici e autorizzazioni preventive.
Il testo prevede infatti una sensibile riduzione delle valutazioni ambientali per opere di trasformazione del suolo, la possibilità di realizzare nuove costruzioni o ampliamenti in zone rurali e una revisione delle competenze dei comuni nel rilascio dei permessi. Una misura che, secondo molti esperti, apre la strada a un nuovo ciclo di urbanizzazione diffusa, a discapito della tutela del paesaggio e della biodiversità.
“Si tratta di un provvedimento pericoloso – dichiara Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale REA – perché, con la scusa della semplificazione, si smantella un sistema di tutele costruito in anni di impegno per la salvaguardia del territorio. Ridurre i controlli e i vincoli nelle campagne significa autorizzare di fatto un nuovo consumo di suolo, proprio in un momento storico in cui l’Italia dovrebbe invece puntare sul recupero dell’esistente e sulla rigenerazione urbana.”
Il Segretario Nazionale sottolinea come la legge regionale, se approvata, potrebbe compromettere irreversibilmente gli equilibri ambientali e paesaggistici del Lazio: “Il suolo è una risorsa finita e preziosa, essenziale per la produzione agricola, per la ricarica delle falde e per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Ogni ettaro cementificato è una perdita per l’ambiente, per l’economia rurale e per le generazioni future.”
Si esprime la netta contrarietà alla proposta della Regione Lazio, invitando la giunta e il consiglio regionale a sospendere l’iter legislativo e ad avviare un confronto con le associazioni ambientaliste, agricole e civiche. “Non si può sacrificare la natura sull’altare della semplificazione – conclude il Segretario Nazionale –. La vera modernità non è costruire di più, ma costruire meglio, rispettando il paesaggio e valorizzando il territorio. Il Lazio non ha bisogno di più cemento, ma di più tutela e più responsabilità.”
